33 BERTONE CARABO

Marcello Gandini è stato uno dei maggiori designer d'automobili e dalla sua geniale visione sono nate vetture straordinarie che hanno lasciato il segno come nessun altro. Papà di supercar mozzafiato - Lamborghini Miura e Countach, per esempio - ha avuto un periodo di grande ispirazione verso la fine degli anni '60 e per tutti gli anni a venire ha disegnato prototipi e auto di serie che sono entrati di diritto tra i grandi capolavori del car design.

Nell'ottobre 1968, al Salone di Parigi, Bertone stupisce tutti con un'Alfa Romeo estrema, con un innovativo e inedito sistema di apertura delle porte e caratterizzato da un'altezza davvero imbarazzante, meno di un metro dal suolo!

La meccanica e il telaio è quello, straordinario, della 33 stradale e quindi siamo di fronte ad un prototipo marciante e completo di ogni dettaglio.

La sua linea presenta un profilo a cuneo con una fiancata leggermente scavata in tutta la sua lunghezza (un dettaglio che rivediamo 40 anni dopo sulle auto presenti oggi sul mercato), un cofano motore a lamelle e una parte anteriore a lamina, sfuggente, con i fari a scomparsa e con una particolare fascia arancione luminescente. Le portiere sono incernierate verso la parte alta della linea di cintura e si sollevano. Da questo dettaglio il nome - Carabo - che deriva da un coleottero della famiglia dei Carabidi. E proprio ispirato al piccolo animaletto, Marcello Gandini fa verniciare la carrozzeria di un sconvolgente verde luminescente e cangiante.

Questo prototipo, realizzato in sole 10 settimane in esemplare unico, ha aperto in modo dirompente la stagione delle "dream car" da salone che da allora sono diventate un appuntamento per tutti gli appassionati e, soprattutto, un laboratorio per anticipare le linee delle future auto.

Dopo un importante restauro, nel 1989, la vettura fa bella mostra di sé al Museo Storico Alfa Romeo di Milano.

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